domenica 22 agosto 2010

Crisi Grecia

Crisi Grecia
“Quando brucia la casa del vicino è meglio preoccuparsi.”

Sento odore di maiale allo spiedo, il primo dei P.I.I.G.S. è pronto per esser cotto e mangiato.
Per chi non lo sapesse i PIIGS (strana assonanza con l’inglese maiali) sono Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, questo acronimo dispregiativo indica in economia i paesi con i peggiori dati su deficit di bilancio e debito pubblico.
L’Italia ha un debito pubblico superiore di oltre tre volte quello della Grecia (500 miliardi contro gli oltre 1800 dell’Italia), è ai primi posti mondiali per il peggior rapporto debito/pil, ha il più alto debito pubblico mondiale, è in testa alle classifiche di vendita dei CDS (Credit Default Swap) http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefeconomica/View.aspx?ID=2010020314856114-1.
Per chi non lo sapesse questi derivati(CDS) sono garanzie accessorie ai titoli di stato, vendute da privati, che tutelano gli investitori in caso d’insolvenza dell’ente emittente e Tremonti quindi ha poco da festeggiare per la vendita sul mercato dell’ultima emissione di titoli di stato, acquistati si ma con estrema diffidenza dal mercato.
Ma però noi dobbiamo stare tranquilli, il nostro governo dispensa ottimismo i dati macroeconmici espressi ad uso del potere ci evidenziano solo i nostri lati positivi 0,0… in più di questo 0,00…in crescita per il 2011, a proposito lo sapete che sul controllo dei conti pubblici greci (risultati ampiamente taroccati) era stata data la consulenza alla Goldman Sachs, quella stessa Goldman Sachs che nel 1992 grazie a finanzieri senza scrupoli (Soros) da lei finanziati fece svalutare la lira, consentendo poi con l’aiuto compiacente della politica la svendita del patrimonio pubblico italiano, abbiamo già i ladri in casa, ma dormite sonni tranquilli italiani così loro potranno agire indisturbati.
Il debito greco è posseduto al 50% dalla BCE al 30% dalla Bundesbank e il restante 20% è della Banque de France, lo stato greco prima della crisi ha finanziato molti miliardi per salvare le banche nazionali, gli stati dell’UE ora presteranno alla Grecia denaro che reperiranno sul mercato, con emissione di titoli che per la maggior parte saranno acquisiti dal sistema bancario, per quest’ultimi gli stati UE saranno garanti dell’insolvenza della Grecia e dato che dati alla mano gli specialisti dicono che essendo il prestito al 5% occorrerebbe che la Grecia a livello di PIL crescesse in un modo che nessuno neanche i più ottimisti possono prevedere, cosa accadrà ,semplice la Grecia non sarà in grado di pagare e il sistema bancario avrà creato un nuovo debito che altri paesi dovranno pagare ,Italia compresa per 5 miliardi di euro all’anno.
E tutto questo chi lo ripaga ?
Oggi per primi i cittadini greci con una riduzione degli stipendi del 30% ,stipendi che erano già fra i più bassi ,(650 Euro in meno al lordo della media dei paesi dell’europa a 27), pensioni medie di 700 Euro che si vedranno decurtare circa 200 Euro (famiglie ridotte alla fame), e in una situazione che vede già una disoccupazione giovanile al 27%, .
Dall’altro lato altri paesi che vedranno aumentare il loro indebitamento verso il sistema bancario, quindi perderanno percentuali sempre maggiori della loro indipendenza, della loro sovranità, pronti ad essere “cotti e mangiati” dal sistema.
Morale della favola, il sistema bancario accentua il suo dominio sulla politica, sui cittadini, costringendoli ad immolarsi alla causa del saggio banchiere che però ……..agisce nell’interesse della comunità e per la stabilità del sistema.
Ma veniamo al dunque Papandreu dice “fallimento o sacrifici non ci sono altre strade”.
Sacrifici legati ad un nuovo prestito (110 miliardi), che aumenterà nuovamente il debito greco, è come curare un malato di droga fornendogli le dosi per gli anni a venire.
In Italia abbiamo un debito pubblico che sta aumentando progressivamente senza mai invertire la tendenza (dal 70 ad oggi una media di quasi 50 miliardi l’anno, 13 miliardi nel 1970 oltre 1800 nel 2010).
Questo debito pubblico è posseduto all’86,34% dal sistema finanziario e al 13,66% dalle famiglie,relazione Adusbef 2005 (alla faccia di chi dice che il debito è detenuto dai cittadini!!!).
Tenendo conto che l’83,2% è costituito da titoli a medio lungo termine che danno interessi fra il 3 ed il 5 % , senza tener conto di eventuali rimborsi di capitale(che pur ci sono) e facendo il conto della serva prendendo un 4% di interesse medio, pagheremmo ogni anno oltre 70 miliardi d’interesse.
Tenuto conto del fatto che il debito per sua natura ( dati alla mano per chi non ci crede) può solo aumentare , quanto ancora potremo reggere a pagare anche solo gli interessi ?
Nel frattempo fra crisi, delocalizzazioni, fallimenti, chiusure, diminuisce il prodotto interno lordo e così salta anche quel paravento del patto di stabilità, nato per nascondere il ben più importante problema nudo e crudo, ovvero l’entità del debito pubblico, già oggi il patto di stabilità che imponeva di non superare il 3% ci vede ben sopra il 5%.
Spendo anche due parole per questo assurdo parametro: come abbiamo detto avendo un debito in costante e sistematica crescita, si imporrebbe un pari andamento della produzione nazionale ovvero un costante e continuo incremento della stessa, quindi la logica dice che in questo sistema il debito può anche aumentare, basta che noi lavoriamo e produciamo sempre di più, come è possibile una logica così perversa, non è forse una coercizione ?
Lavora ,corri, produci e non ti dovrai preoccupare dei tuoi debiti, chiamando le cose come si deve questa è schiavitù da debito.
Senza poi considerare che non possiamo aumentare la produzione all’infinito,sia per limiti umani che fisici, il pianeta ne soffrirebbe fino ad esserne distrutto.
Infine tornando alla realtà attuale volendo produrre di più, ne avremmo la possibilità, abbiamo sia il potenziale produttivo le aziende, che le risorse umane i consumatori, quindi abbiamo domanda e offerta le componenti essenziali per far girare l’economia e non siamo ancora ad una saturazione della capacità produttiva o di quella di consumo, però in virtù della mancanza di “dei pezzi di carta”, il denaro, ci viene impedito di produrre consumare insomma di soddisfare le nostre esigenze.
Perché mancano questi pezzi di carta ?
Perché attraverso l’appropriazione indebita della proprietà del denaro all’atto dell’emissione e la sistematica creazione di un debito progressivo ed inestinguibile, il sistema bancario e finanziario regola a proprio piacimento la quantità di denaro presente sul mercato, mantenendolo, a fasi alterne fra crisi e riprese,in una condizione di costante scarsità, all’ovvio scopo attraverso di essa di controllare e soggiogare l’intero pianeta.
Caro Papandreu e colleghi politici europei, la terza via esiste,ed è una vera unione europea che si riappropri della sovranità monetaria, che riporti la politica ad avere il potere decisionale sul suo destino, potendo così svolgere le sue funzioni di politica economica legandole ai veri parametri che regolano l’emissione di denaro ovvero capacità produttiva e di consumo, compatibilmente con il mantenimento dell’ambiente che ci circonda.
Per sollecitare questo atto di coraggio da parte della politica occorre la piena consapevolezza del popolo su quali siano veramente le cause di tutto ciò, una consapevolezza che spinga i politici a fare questo grande passo.
Solo così con il coraggio e la consapevolezza, alla quale ognuno di noi deve dare il suo contributo, affosseremo l’attuale sistema finanziario riconosciuto unanimemente responsabile delle nostre sofferenze, romperemo le catene del debito e potremo vivere una vita che valga la pena di esser vissuta.
Giovanni Falcone disse “Chi ha paura muore tutti i giorni, chi non ne ha …..una volta sola”
Per essere liberi, non più debitori ma creditori del nostro denaro, è l’unica via per evitare un suicidio economico.

Abramo Lincoln “ Si può ingannare tutti per un po’ , qualcuno per sempre, ma non tutti per sempre”

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